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Numero 1206° martedì 14 maggio 2024

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Lo specialista della qualità della rete


Utilizza strumenti specifici di misurazione e test delle performance dell'attività di network management

Il ruolo dello specialista di qualità di rete è quello di controllare che la qualità della rete sia buona, ossia che i contatti siano sufficientemente rapidi, che i disservizi siano minimi, che i servizi offerti siano soddisfacenti ecc.

Per effettuare questo tipo di valutazione lo specialista dispone di tutta una serie di parametri, come spiega Francesco Buzzoni, del dipartimento Ict dell'Ifoa, Istituto di Formazione degli Operatori Aziendali: "La qualità di una rete", spiega, "viene valutata attraverso indicatori di performance, ossia tempi di risposta delle applicazioni, tempi e frequenze di inattività, tempi e frequenze di disservizi vari, throughput della rete, e attraverso la disponibilità o meno di servizi a valore aggiunto, soprattutto per le reti di telecomunicazione e per le reti dei Service Providers".

Indicatori e servizi sono stabiliti dall'azienda a opera dei responsabili dei sistemi informativi, del management e degli specialisti di rete, con i quali quindi lo specialista di qualità della rete è chiamato a interagire nel corso del suo lavoro.

In concreto per valutare e orientare la qualità della rete lo specialista utilizza strumenti specifici di misurazione e test delle performance dell'attività di network management (come Netview, Tivoli e tutta la famiglia di prodotti legati a questi) e, spiega ancora Buzzoni, "al fine del miglioramento della qualità interviene sul design della rete, sul tuning dei dispositivi di rete, sui sistemi operativi e sulle singole applicazioni".

Lo specialista della qualità di rete è un profilo presente in società che forniscono servizi di rete (come aziende di telecomunicazioni o service provider) ma anche in aziende (perlopiù di grandi dimensioni) che sono utenti di servizi di rete per i quali serve una figura professionale che sappia operare una verifica di qualità. E' in linea di massima inquadrato come lavoratore dipendente, rispondendo in genere ai vertici dei Dipartimenti/Uffici Reti o Sistemi Informativi ma, come chiarisce ancora Buzzoni "ciò non toglie che il suo ruolo o parte di esso possa essere ricoperto da un consulente esterno".

Per quel che riguarda la formazione di questa figura professionale, c'è da dire che il corso di studi seguito deve essere di tipo tecnico-scientifico e che coloro che svolgono questo mestiere devono avere conoscenze in materia di architetture di rete, sistemi di telecomunicazioni, principali sistemi operativi, prodotti di office automation, Data Base, calcolo statistico, commutazione, routing, switching, interconnessione reti, gestione di infrastrutture di rete, sistemi di integrazione fisso-mobile, strumenti (topologici, dimensionali, economici) di analisi e simulazione. È necessario inoltre che chi svolge questo lavoro abbia una marcata capacità di lavorare in gruppo.

Per quel che riguarda le prospettive professionali, spiega infine Buzzoni: "L'evoluzione di questo profilo può essere lo svolgere compiti e funzioni per l'azienda non solo di controllo, monitoraggio, tipiche della 'manutenzione' e 'assistenza', ma anche di 'sviluppo' e 'implementazione' di sistemi di rete...
Sullo sfondo l'attività di 'progettazione' che forse in certi casi può rappresentare un traguardo per l'ulteriore elevazione delle competenze".